Oggi si festeggia il Giorno del Difensore dell’Ucraina.

La festa è stata istituita nel 2014, l’anno in cui la Russia ha cominciato la guerra contro l’Ucraina, occupando illegalmente, in dispregio della legge internazionale, la Crimea e l’Est ucraini.

In questi 5 anni la festa è diventata molto sentita in Ucraina. Si ringraziano i militari di carriera, i volontari, i medici, i giornalisti – tutti coloro che sono stati al fronte a difendere l’integrità nazionale di Ucraina ma anche la democrazia e la liberta in Europa. Si, perché l’Ucraina, il più grande paese europeo, sta proprio nel centro dell’Europa e le guerre ibride moderne non conoscono le frontiere di stati.

Oggi viene onorata la memoria dei caduti in questa guerra, che per molti dell’Occidente rimane sconosciuta.

Più di 13 mila ucraini sono stati uccisi da pallottole e razzi russi, tra cui quasi 300 bambini; più di 1,5 milioni sono i cittadini sfollati interni, che hanno dovuto fuggire dai territori occupati dall’aggressore, lasciando le loro case; più del 7 % del territorio ucraino oggi è occupato dai militari di carriera russi (che equivale al territorio di Calabria e di Sicilia prese insieme).

L’Ucraina paga un prezzo altissimo della guerra voluta dal Cremlino. In questi 5 anni i militari ucraini rischiano e perdono la vita non solo per difendere la Patria e le loro famiglie ma anche per difendere le frontiere orientali dell’UE e della NATO.

Vi invitiamo ad onorare insieme oggi coloro in Ucraina che non conosciamo di persona ma che ci danno la possibilità di godere della vita normale, di stare con le nostre famiglie, di non pensare alla guerra e di vivere in pace e in democrazia che, purtroppo, non vanno dati come scontati ma vanno tutelati da tutti noi, a prescindere da quanto dista da noi il fronte nel Donbass e la Crimea occupata, i posti dove si decide oggi il destino di un’Europa che meritiamo di avere noi e vogliamo che abbiano i nostri figli.

Oggi, il Presidente di Ucraina Volodymyr Zelenskyi, effettuerà una visita nel Donbass per stare insieme con chi ci difende.